Il trapianto di fegato a pochi mesi, Lorenzo torna a casa con i genitori

 

Articolo di Sara Gambarini  – 8 ottobre 2018

 

Il piccolo Lorenzo con i genitori Luca Foletti e Ramona Irina Faraonau

 

Lorenzo è tornato a casa. Il piccolo, che lo scorso 2 giugno, a pochi mesi dalla nascita, ha subìto un trapianto di fegato all’ospedale di Bergamo, ha fatto ritorno nella Bassa: a Codogno, dove vive con papà Luca Foletti, e mamma Ramona Irina Faraonau.

Il bambino, nato lo scorso novembre, affetto da atresia alle vie biliari, ha superato l’operazione e il decorso post operatorio. «È con grande gioia che annuncio il nostro ritorno a casa racconta papà Luca -, ormai da una decina di giorni; stiamo continuando ad andare a fare i controlli settimanali precisa ma siamo davvero contenti: il bambino sta bene, la strada sembra quella giusta, ci vuole sempre ottimismo, ma siamo consapevoli che ci vogliono sempre anche i piedi per terra, comunque abbiamo fatto un bel passo in avanti».

La possibilità di compiere il trapianto, infatti, ha dato al piccolo Lorenzo una prospettiva di vita che, diversamente, non sarebbe stata lunga. E l’operazione, riuscita, ha rafforzato la speranza di poter vedere il bambino crescere: andare a scuola, giocare con gli amici.

Papà Luca torna quindi a ricordare chi ha condiviso questo delicato cammino con la sua famiglia: oltre al personale dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo (reparto trapianti ed epatologia), all’Associazione Malattie Epatiche Infantili (AMEI), ad Eos La Stella del Mattino, Casa di Leo, Amici della pediatria di Bergamo, tutte quelle persone che sono state vicine. In particolare la comunità di Santo Stefano Lodigiano, cui Foletti è legato perché lì ha vissuto fino a pochissimi anni fa, ma anche quelle persone che a Codogno e dintorni li hanno riconosciuti e sostenuti dopo aver letto proprio sulle colonne del nostro giornale, poche settimane fa, la storia del piccolo Lorenzo.

Carico di entusiasmo però papà Luca torna anche a rilanciare una nuova “impresa” che ha definito «una catena umana di solidarietà». Desidero organizzare un evento il cui ricavato possa andare a beneficio di un progetto comune fra ospedale e associazioni, anticipa -: non c’è ancora nulla di certo, ma io mi sto allenando duramente per questo scopo».

Luca, infatti, da un paio di mesi, da semplice amatore del nuoto, ha cominciato a partecipare a traversate, portando in giro il suo messaggio di speranza, scritto a chiare lettere sulle sue magliette:

“Ci sono onde che portano più lontano dell’orizzonte”.

 

E adesso il suo nuovo obiettivo è l’attraversamento dello stretto di Messina: una sfida di certo ambiziosa, ma capace di far giungere l’eco del messaggio di calore di Luca, Ramona e Lorenzo, ovunque il vento della vita, a volte gelido, decida di soffiare.

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