All’Ismett bimbo di 7 mesi salvato con un trapianto di fegato

 

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Jean de Ville de Goyet, direttore del Dipartimento di Chirurgia e trapianto addominale pediatrico

PALERMO (ITALPRESS) – Una corsa contro il tempo per salvare Mattia (nome di fantasia, ndr), un bimbo siciliano di quasi sette mesi e di appena 7 chili di peso. Il piccolo è stato trapiantato in Ismett lo scorso 30 luglio e oggi, dopo appena due settimane, sta per essere dimesso.

Nato con una malattia rara, un’atresia delle vie biliari che causa l’ostruzione dei dotti biliari e che fa smettere di funzionare il fegato, Mattia non aveva più altre possibilità di guarigione a parte il trapianto di fegato. Da qualche settimana, le condizioni sempre più critiche del piccolo avevano portato i medici di Ismett ad iscriverlo in lista per trapianto.

Per cercare di ovviare alla scarsità cronica delle donazioni era stata anche valutata l’opzione del trapianto da vivente. L’iter di valutazione era stato già avviato e il padre era stato ritenuto compatibile, ma per poter donare doveva necessariamente perdere peso, 15 i chili che separavano il padre di Mattia dal traguardo. Un percorso ad ostacoli che ha trovato il lieto fine grazie ad una donazione che si e’ resa disponibile presso l’ARNAS Civico di Palermo. Il gesto di generosità della famiglia che ha acconsentito al prelievo degli organi ha, infatti, permesso di dare una nuova speranza al piccolo Mattia.

Si è trattato di un intervento tecnicamente molto complesso. La difficoltà maggiore è stata quella di adattare le dimensioni del fegato prelevato a quelle del bambino. Il donatore era, infatti, una persona adulta e per poter garantire l’opzione del trapianto al piccolo paziente di Ismett è stato necessario eseguire un doppio split, ovvero una doppia divisione del fegato. La prima divisione e’ stata eseguita al momento del prelievo ovvero in situ, secondo la procedura che si segue normalmente: i due lobi epatici vengono divisi e mentre il destro viene trapiantato in un paziente adulto, il sinistro (la parte più’ piccola) in un bambino. Il prelievo è stato eseguito da uno dei chirurghi di Ismett, Calogero Ricotta. La seconda divisione e’ avvenuta, invece, ex situ ovvero in sala operatoria mentre il lobo epatico era custodito nel ghiaccio. In questa seconda fase, i chirurghi di Ismett hanno riadattato l’organo prelevato alle dimensioni estremamente ridotte del piccolo Mattia.

In sala per eseguire questa seconda fase di riduzione e il successivo trapianto Jean de Ville de Goyet, direttore del Dipartimento di Chirurgia e trapianto addominale pediatrico, Fabrizio di Francesco, chirurgo addominale pediatrico. “Si tratta di una tecnica ancora poco utilizzata in Italia – spiega Jean de Ville de Goyet – che permette di trapiantare anche bimbi piccoli come Mattia. Nella seconda fase l’organo e’ stato rimpicciolito di un altro quarto della sua massa, ovvero ridotto da 310 grammi a 230 grammi”. “Questo ha permesso di trapiantare il nuovo organo senza rischi per la sua funzione – sottolinea Marcello Piazza, responsabile del servizio di Anestesia pediatrica di ISMETT e senza rischi di compromissione della respirazione dopo l’intervento”.

Il trapianto e’ stato eseguito lo scorso 29 luglio e nel week-end Mattia lascerà l’ospedale e potrà tornare a casa. “Le sue condizioni – prosegue de Ville – sono buone. Il fegato trapiantato ha ripreso a funzionare bene subito ed il bambino ha iniziato a riprendere peso”. Il bimbo ha trascorso le ultime settimane presso il reparto di Pediatria di Ismett dove è stato seguito da un team multidisciplinare composto dal team chirurgico già presente in sala e dai pediatri (Marco Sciveres, Francesco Cirillo, Silvia Riva e Serena Abbate).

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